VII DOPO MARTIRIO
12 ottobre 2025
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. (Mt 13, 46)
Siamo al termine del nostro cammino di questo tratto di domeniche dopo il martirio e il Vangelo ci offre una pagina quasi riassuntiva, una sintesi del percorso compiuto. Siamo all’interno del capitolo 13 che Matteo dedica all’insegnamento di Gesù espresso soprattutto con le parabole.
Il testo biblico che abbiamo ascoltato ci ha parlato di un mercante che va in cerca di perle preziose. Ma il testo originale greco non dice alla lettera preziose, parla invece di perle “belle/buone” (kaloùs margarítas)
Il mercante va dunque alla ricerca di perle BELLE e BUONE. È quello che desideriamo in fondo anche noi. Non ci accontentiamo di una cosa semplicemente ‘bella’, se questa poi non è utile, non funziona, se in qualche modo non serve a farci vivere meglio…
Ed anche una cosa semplicemente ‘buona’ non ci appaga pienamente se non è anche bella, apprezzabile, vera, autentica…
Nella parabola il ritrovamento è preceduto dalla ricerca, ma la perla trovata sorprende il cercatore stesso. Egli cercava belle perle e ora trova una perla preziosissima. La parabola presenta il passaggio dalle molte perle all’unica e sola perla il cui valore supera tutte le altre.
La perla trovata eccede la ricerca stessa del mercante, supera la sua attesa, e sembra rendere non più necessaria la ricerca di altre “perle belle/buone”.
Sia la vita di colui che trova il tesoro che quella di chi trova la perla preziosa non è più la stessa. Lo dice il fatto che in entrambi i casi ciascuno vende tutti i suoi averi, cioè abbandona tutto il suo passato e si apre ad un futuro fino ad allora impensabile. La novità è assoluta. L’abbandono è totale. Ciò che avverrà è un mistero tutto da scoprire e da vivere.
Penso sia altamente significativo e facile pensare a Gesù come alla PERLA DI GRANDE VALORE.
È Gesù la nostra perla bella e buona, la realtà preziosa e inestimabile il bene supremo e definitivo, per il quale si può e si deve mettere in secondo piano ogni altro bene parziale e temporaneo.
Accogliere Gesù riconoscendolo come il Tesoro prezioso e la Perla dal grande valore, significa assaporare la gioia di vivere.
I due protagonisti decidono di vendere tutto per acquistare il campo e la perla perché intuiscono che il valore della scoperta è inestimabile e lo fanno con stupore e gioia.
Le cose acquistano il loro giusto valore perché non sono più il fine dell’esistenza ma un mezzo per entrare nel Regno dei Cieli e per aiutare gli altri a fare lo stesso. Gesù non ci ruba la gioia. Ce la dona.
Oggi vi lascio con la bella e famosa preghiera di sant’Ambrogio:
Cristo è tutto per noi!
Se vuoi curare una ferita, Egli è il medico;
se sei riarso dalla febbre, Egli è la fonte;
se sei oppresso dall’iniquità, Egli è la giustizia;
se hai bisogno di aiuto, Egli è la forza;
se temi la morte, Egli è la vita;
se desideri il cielo, Egli è la via;
se sei nelle tenebre, Egli è la luce …
Gustate e vedete come è buono il Signore:
beato è l’uomo che spera in Lui!
Ora e sempre. Amen.
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